Il
canto è stato raccolto nel gennaio 1964 da Cesare Bermani
dalla voce di un formatore anonimo di Mantova, che ha fornito
le seguenti informazioni: questa è la canzone dei partigiani
che operavano verso la Val di Fiemme. abbiamo sentita cantare
a Cortina nel '46 nel '47 da un gruppo di boscaioli
la Val di Fiemme che andavano per boschi". Alquanto composito,
il testo rasenta analogie con un componimento del poeta friulano
Teobaldo Ciconi 1826-1863) che passò poi nel repertorio
risorgimentale.
Passa la ronda del partigiano l'eco risponde
con bombe a mano.
Nella notte nera nera urla il vento e la bufera
urla il vento e la bufera.
Va' piano piano
o partigiano scendi a valle con precauzione
scendi a valle dal burrone ché i fascisti sono ad aspettar.
Andiam partigian siam partigiani un sorriso
un sol pensiero.
Prendi la mia borraccia bevi nel mio bicchiere se
voi volete bere
se voi volete bere.
Prendi la mia borraccia
bevi nel mio bicchiere se voi volete bere dovete voi morir.
Morir, soffrir
dovete voi fascisti
questa è l'ultima vostra ora,
dalle man del partigian
è difficile scappar.
Dalle man del partigian è difficile scappar.
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