È
la canzone della 53a Brigata Garibaldi, che operò tra il
lago d'Iseo e l'alta Val Seriana, e va cantata sull'aria di Non
ti ricordi quel mese di aprile (Monte Canino). Essa, secondo la
testimonianza di Giuseppe Brighenti (nome di battaglia "Brach"),
sarebbe stata scritta nell'inverno 194422 e si riferisce alla
fucilazione da parte dei fascisti di 13 patrioti avvenuta a Lovere
tra novembre e dicembre 1943. II 17 novembre di quello stesso
anno alla Malga Lunga la prima brigata della 53a venne catturata
e il suo comandante, la medaglia d'oro Giorgio Paglia, trattò
la resa con la promessa che sarebbe stata risparmiata la vita
ai suoi uomini. Tradendo i patti, i fascisti uccisero a pugnalate
due partigiani feriti e poi tradussero a Costa Volpino i sei superstiti
dove li fucilarono davanti al cimitero. Al Paglia i fascisti offrirono
la grazia in quanto figlio di una medaglia d'oro durante la guerra
d'Etiopia, ma egli rispose: "O tutti o nessuno", e si
avviò per primo verso il plotone d'esecuzione. Le altre
persone nominate nel testo, tutte barbaramente passate per le
armi, sono: Mario Zeduri ("Tormenta"); Guido Galimberti
("Barbieri"); Andrea Caslini ("Rocco"); Renato
e Florindo (o Ilario) Pellegrini ("Falce e Martello").
Secondo la testimonianza di G. Berta ("Leo") la canzone
sarebbe dovuta alla penna del commissario di brigata Arturo Moretti
("Renzo").
Il 17 del triste novembre
una giornata di cupo grigiore
che ai partigiani sarà sempre nel cuore per la sciagura
che tutti li colpì.
O Malga lunga tu sei il sacrario, tappa fatale del
nostro cammino, rudere nero segnato dal destino dolore e gloria
della Cinquantatre.
Tenente Giorgio, compagno Barbieri, Rocco e Tormenta,
di voi siamo fieri, e gli altri cinque, seppure stranieri, tutti
caduti sono per la libertà.
Il giorno dopo due altri compagni, Falce e Martello
furon catturati, ed anche loro poi furon fucilati,
Falce e Martello, voi siete il nostro onor.
O nostri morti sarete vendicati, per voi daremo
anche la vita,
la vostra fede il cammino ci addita, questo è l'impegno
del garibaldin!
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