Canto dei confinati

Testo inserito da Pardo Fornacciari  comunicato da Virgilio Antonelli, anarchico livornese perseguitato sotto il fascismo, deceduto negli anni '80

 

Autore: Anonimo                                 Anno < 1920/30

 

Siam malfattori rei d'aver bandito
il verbo della fede e dell'amor
il nostro motto è un programma ardito
"A ognuno il frutto del proprio lavor!"
  E' questo il sogno, l'orrida follia
questa dei forti la santa utopia

Tessere si dovrà (rit.)
un sol vessillo
ed una volontà
  coatti siam per l' idea
e cavalieri dell'umanità

Al libro alla falce ed al martello
la borghesia tiranna ci strappò
i ferri ai polsi a bordo di un battello
sull'isola lontan ci relegò
Ed or sereni siam sulla scogliera
saldi nell'alma con la fronte altera

Tessere si dovrà (rit)

Quando nell'alba dell'atteso giorno
la bianca vela l'onda salperà
daremo ai cari il bacio del ritorno
e nell'amplesso il cuor sussulterà
Ed ora e sempre noi vile canaglia
sarem nei ranghi per la gran battaglia

Tessere si dovrà (rit)

 

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