Autore: Ivan
Della Mea
Anno 1965
Se il cielo
fosse bianco di carta
e tutti i mari neri d'inchiostro
non saprei dire a voi, miei cari,
quanta tristezza ho in fondo al cuore,
qual e il pianto, qual è il dolore
intorno a me.
Si sveglia l'alba nel livore
dì noi sparsi per la foresta,
a tagliar legna seminudi,
coi piedi torti e sanguinanti;
ci hanno preso scarpe e mantelli,
dormiamo in terra.
Quasi ogni notte, come un rito,
ci danno la sveglia a bastonate;
Franz ride e lanci una carota
e noi, come larve affamare,
ci si contende unghie e denti
l'ultima foglia.
Due ragazzi sono fuggiti:
ci hanno raccolti in un quadrato,
uno su cinque han fucilato,
ma anche se io non ero un quinto
non ha domani questo campo...
ed io non vivo..,
Questo è l'addio
a tutti voi, genitori cari,
fratelli e amici,
vi saluto e piango.
Chaìm.
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