Autore: G. Bertelli
Anno: 1968
Da
molti anni i poveri della nostra patria, da molti anni attendono il
grido di battaglia, il grido per gettarsi nella lotta finale contro
l’oligarchia e contro il capitale.
A
questo punto il popolo non crede a chi ha il potere a questo punto il
popolo non crede alle elezioni, non c’è più via legale che possa
esser tentata, non resta altro al popolo che la lotta armata.
Il
popolo è deciso a ofrir la propria vita per dare ai propri figli
un tetto e da mangiare, per dare soprattutto a chi verrà domani la
patria non più schiava dei
nordamerìcani.
E
devo dire al popolo che io non l’ho tradito, son stato sulle piazze
d’ogni città e villaggio chiamando chi lavora ai campi e alle miniere
a unirsi e a organizzarsi per prendere il potere.
Chiunque
è un patriota stia sul piede di guerra finché possano sorgere i capi
guerriglieri; dobbiamo stare all’erta, scambiarci le opinioni,
raccoglier le provviste con armi e munizioni.
La
lotta è prolungata e i colpi all’oppressore sian piccoli, se occorre,
purché siano sicuri; proviamo cosa valgono di fronte agli avversari
coloro che si dicono dei rivoluzionari.
Agisci
senza sosta, ma agisci con pazienza, la guerra sarà lunga e ognuno dovrà
agire; importa soprattutto che la rivoluzione quando è il momento
giusto ci trovi dall’azione
Abbiamo
incominciato perché la strada è lunga, però questa è la strada per
la rivoluzione: con noi fino alla morte a unire e organizzare. con voi
fino alla morte, la classe popolare.
Con
noi fino alla morte perché siamo decisi, con voi fino alla morte, a
andare fino in fondo: la presa del potere non è ormai più illusoria,
lottar fino alla morte vuoi dire la vittoria
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