Autore:
Anonimo
Anno: 1970
Non
ti potrebbe peggio in pregazione di augurarvi e di fare il contadino,
dover trattare sempre col padrone, lavorà tanto, guadambià pochino;
perciò alla sorte faccio rebiglione, campare
non si
può di pane e e vino, se una lira la strappo col sudore arrivono le
tasse e l’esattore.
Se
per
disgrazia
poi qualche malore e
ci dovessi corpire la famiglia, facciamoli le corna al dottore, che i
sordi in contanti subbito ce piglia; i
nostri contributi
non anno valore, il bonomiano la raffia e la sortiglia; questa piaga
deve essere guarita: vogliamo l’assistenza gratuita.
Lì
terra la vogliamo distribuita a chi sa lavoralla di mestiere; mentre co1
piano verde i parassita sperai ci migliorassero il podere e lor
colé mimose l’anno abbellita la strada che conduce al suo quartiere;
altri padroni, se bene ce guardate, se
sò
fatti le ville per l’estate.
Voi
la giente del campo trascurate, noi che vi diamo pane, carne e frutti.
ma le fatiche male compensate, anzi di più ci fate schersi brutti;
meschina è la pensione che ci date e no all’età la prendon tutti.
Dice Bonomi ai nostri danni:
Il
contadino può campare cent’anni. In questa comunità fatta di
ganni, tutto a profitto dei speculatori, è la cagione dei nostri
malanni, è la rovina dei cortivatori.
Il
governo stà lavorando ai nostri danni pe l’interessi degli
arraffiatori: questo internazional detto mercato necessario che venga
riformato.
Il
consorzio
lo
vogliamo socializzato, pure la Fiat e la Montecatini: con miliaia di
miliardi anno tribiato con altri malopoli fregantini e a quistà da loro
ben pagato costretti a vedere noi prezzi meschini; questi consorzi pieni
di miliardi quando vanno allo stato è troppo tardi
Dalla
stagione a versa Iddio ci riguardi. in questa attomosferica natura, non
solo, ve dirrò sensa riguardi cm son torrenti e fiumi fanno paura: o
delle
in prevision dei cotardi l’acqua straripa in tutta la pìanumra;
e noi, gegniosi come ie formiche, addio nostro lavor, addio fatiche!
Ma
pur, sebbene a dorano le spiche, c’è
la più grossa piaga
da stirpare, e noi lavorator forse nemiche, che contro l’unità va
predicare, la bonomiana con mensognie antiche ci vole divisi e ci vol
riccattare.
Bonomi,
tu sei una
pessima gramignia: ti stirperemo dalla nostra vigna
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