Autore: A. Bandelli
Anno: 1971
Signor
padrone, questa volta per te andrà di certo male, siamo stanchi di aspettare
che
tu ci faccia ammazzare. Noi si
continua a lavorare e
i
sindacati
vengono a dire che bisogna ragionare di lottare non si parla più.
Signor
padrone, ci siam svegliati e questa volta si dà battaglia, e questa
volta come lottare lo decidiamo soltanto noi Vedi il crumiro che se la
squaglia, senti il silenzio nelle officine. forse domani solo il rumore
della mitraglia tu sentirai.
Signor
padrone, questa volta per te andrà di certo male, d’ora in poi se
vuoi trattare dovrai accorgerti che non si
può.
E
questa volta non ci compri
con
le cinque lire dell’aumento, se
offri dieci vogliamo cento, se
offri cento mille noi
vogliam.
Signor
padrone, nomi ci hai fregati con
le invenzioni, coi delegati,
i
tuoi progetti sono sfumati e noi si lotta contro di te. E
le qualiflche, ie categorie noi
le vogliamo tutte abolite, le divisioni sono finite: alla catena siam
tutti uguali.
Signor
padrone, questa volta noi a lottare s’è imparato, a Mirafiori
s’è dimostrato e in tutta Italia si dimostrerà. E quando
siamo scesi in piazza tu ti aspettavi un funerale, ma è andata proprio
male per chi voleva farci addormentar.
Ne
abbiamo visti davvero tanti di manganelli e scudi romani, però s’è
visto anche tante mani che a cercar pietre cominciano a andar. Tutta
Torino proletaria alla violenza della questura risponde ora, senza
paura: la lotta dura bisogna far.
E
no ai burocrati ed ai padroni Cosa vogliamo? Vogliamo tutto. Lotta
continua a Mirafiori e il
comunismo trionferà.
E
no ai burocrati ed ai padroni! Cosa vogliamo? Vogliamo tutto! Lotta
continua in fabbrica e fuori e il comunismo trionferà.
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