Il vestito di Rossini

Autore: P. Pietrangeli                                       Anno  1967

"Come ti chiami?". "Ve l'ho già detto"./ "Ripeti ancora, non ho capito"./ "Sono Rossini, iscritto al partito,/ sor commisario, mi conoscete"./ "Confessa allora, tu l'hai colpito,/ non mi costringere a farti del male,/ tu sai benissimo, conosco dei mezzi/ che anche le tombe fanno parlare"./ "Sor commissario, i vostri mezzi/ sono due ore che li sopporto/ e se volete vedermi morto/ continuate pure così".
Aveva solo un vestito da festa,/ se lo metteva alle grandi occasioni;/ a lui gli dissero: domani ai padroni/ gliela faremo, faremo pagar./ E l'indomani, quando era già l'alba, apri l'armadio e il vestito  si mise,/ guardo allo specchio e la faccia sorrise,/ guardo allo specchio e si disse di sì./ E andò alla fabbrica ed erano in mille,/ tutti gridavano l'odio e il furore;/ forse Giovanna il vestito vedeva/ in quella folla fra tanto colore.
"Ti han visto tutti, tu sei finito,/ c'è anche del sangue sul tuo vestito:/ quei cinque uomini che sono morti/ sulla coscienza li hai anche tu"./ "Sor commissario voi lo sapete/ quali che sono i veri assassini, quelli al servizio degli aguzzini/ che questa vita ci fanno fare./ E questo sangue che ho sul vestito/ è solo il sangue degli innocenti/ che protestavano perché fra i denti/ solo ingiustizia hanno ingoiato".
Aveva solo un vestito da festa,/ se lo metteva alle grandi occasioni;/ a lui gli dissero: domani ai padroni/ gliela faremo, faremo pagar./ Ma l'hanno visto con un sasso in mano/ che difendeva un ragazzo già morto,/ ma quel che conta è che a uno di loro/ un sampietrino la testa sfasciò./ Ed ha scontato vent'anni in prigione/ perché un gendarme s'è rotto la testa;/ ormai Giovanna ha tre figli, è in pensione,/ chissà se ha visto il vestito da festa/ ormai Giovanna ha tre figli, è in pensione,/ chissà se ha visto il vestito da festa.

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