Autore:
Canzone popolare
Anno 1916
La
mattina del cinque di agosto/ si muovevano le truppe italiane/ per
Gorizia, le terre lontane/ e dolente ognun si partì.
Sotto l'acqua che cadeva a rovescio/ grandinavano le palle nemiche;/ su
quei monti, colline e gran valli/ si moriva dicendo così:
O Gorizia, tu sei maledetta/ per ogni cuore che sente coscienza;/
dolorosa ci fu la partenza/ e il ritorno per molti non fu
O vigliacchi che voi ve ne state/ con le mogli sui letti di lana,/
schernitori di noi carne umana,/ questa guerra ci insegna a punir.
Voi chiamate il campo d'onore/ questa terra di là dei confini;/ qui si
muore gridando: assassini!/ maledetti sarete un dì.
Cara moglie, che tu non mi senti/ raccomando ai compagni vicini di
tenermi da conto i bambini,/ che io muoio col suo nome nel cuor.
O Gorizia, tu sei maledetta/ per ogni cuore che sente
coscienza;/ dolorosa ci fu la partenza/ e il ritorno per molti non fu
|