Autore: G. Bertelli
Anno: 1968
Mama,
mia
cara mama, il
peggio non e morto ma io non mi ricordo ci aver mai COSÌ pena.
Tre
anni di
galera o viver da animali e meglio della pena che dentro mi son trova.
Avevo sedici anni che sono stato assunto, ero un derelitto e m’hanno
sistemà.
in
poco m’hanno fatto tutta una vita nova, sono un qualificato come chi
che ha studià.
lo
mi
sentivo un altro, dritto per la mia
strada, ‘nm macchina moderna ‘sta fabbrica m’ha forma.
Un
sogno ad occhi aperti che adesso mi si
sfoga e
gìà mi secca in gola quel poco che
ho gustà.
Ho
scioperato anch’io, erano i miei diritti, erano i miei interessi; m’han
detto che ho sbaglià:
che
io non ho diritti, che non
sei
tu mia madre, la fabbrica m’ha fatto, il padrone mi ha creà.
Prima
non ero un uomo, ora sono una vite, se sciopero mi fermo, mi devono
cambiò.
Siamo
degli ingranaggi pagati a poco prezzo, che
con questo ricatto ci possono buttà.
Spremuti
come schiavi, servi del suo sistema, se
vieni licenziato non trovi da lavorà.
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