Autore:
P. Gori
Anno 1894
Addio,
Lugano bella,/ o dolce terra pia,/ scacciati senza colpa/ gli anarchici
van via/ e partono cantando/ colla speranza in cor.
Ed è per voi sfruttati,/ per voi lavoratori,/ che siamo ammanettati/ al
par dei malfattori;/ eppur la nostra idea/ non è che idea d'amor.
Anonimi compagni,/ amici che restate,/ le verità sociali da forti
propagate:/ è questa la vendetta/ che noi vi domandiam.
Ma tu che ci discacci/ con una vil menzogna,/ repubblica borghese,/ un dì
ne avrai vergogna/ ed oggi t'accusiamo/ di fronte all'avvenir.
Banditi senza tregua,/ andrem di terra in terra/ a predicar la pace/ ed
a bandir la guerra: la pace tra gli oppressi,/ la guerra agli oppressor.
Elvezia, il tuo governo/ schiavo d'altrui si rende,/ di un popolo
gagliardo/ le tradizioni offende/ e insulta la leggenda del tuo
Guglielmo Tell.
Addio, cari compagni,/ amici luganesi,/ addio, bianche di neve/ montagne
ticinesi,/ i cavalieri erranti/ son trascinati al nord. |